[ 1. Chiesa e mass-media ] [ 2. Verso un marketing del sociale ] [ 3. Comunicare l'invisibile ] [ 4. Solidarietà e inganno ]
[ 5. I soldi dei poveri per fare informazzione ] [ 6. La testata informativa "Caritas Insieme" ] [ Un pò di storia ]


5) I soldi dei poveri per fare informazione?

5.1) Solo pregiudizi e luoghi comuni

Analizzando superficialmente l'operato di Caritas Ticino, potrebbe sembrare che essa spenda i soldi destinati ai poveri per realizzare una rivista di lusso, per far televisione e radio, e perfino per essere presente sul Web. Come spesso succede, sono sicuramente reazioni indotte da pregiudizi, ignoranza e luoghi comuni. Non sono in molti a pensarla così, sull'informazione di Caritas Ticino, ma sono comunque sempre troppi, visto che si tratta di falsità che denigrano un lavoro serio finalizzato solo a dar voce alla solidarietà e alla vita ecclesiale.
Doveroso ricordare che la svolta per un'informazione agguerrita, Caritas Ticino l'ha fatta sulla base di una semplice costatazione spesso dimenticata: è finita l'epoca in cui un'organizzazione "socio-assistenziale" o umanitaria, di matrice religiosa o non, possa contare sull'appoggio del pubblico solo perché ha un buon nome, conosciuto e radicato nella tradizione solidale del Ticino, come di qualunque angolo del mondo. Il villaggio globale consuma quantità industriali di informazioni, modificando velocemente l'ordine delle priorità, i giudizi e le forme di coinvolgimento e di partecipazione dei suoi abitanti. Oggi insomma bisogna rendere ragione di ciò che si fa se si vuole il consenso e il sostegno di un pubblico sempre più informato e sempre più desideroso di capire perché dovrebbe credere e sostenere una cosa e non un'altra.


5.2) Informazioni giuste al momento giusto

Inutile piagnucolare nostalgicamente sulla mancanza di solidarietà quando semplicemente sono cambiati i parametri di valutazione e il grande pubblico può sostenere incondizionatamente un'azione umanitaria ignorandone completamente un'altra validissima solo perché della prima sono arrivate le informazioni giuste al momento giusto. La prima azione indipendentemente dalla sua validità ha venduto meglio il suo prodotto a un pubblico sempre più agguerrito che chiede di comprare il meglio. Le organizzazioni che hanno bisogno del sostegno libero della gente, o capiscono questi meccanismi elementari o falliscono. Non falliscono perché non sanno fare un buon lavoro ma solo perché non sanno venderlo. Ma veniamo alle accuse di sperperare il denaro destinato ai poveri per fare Caritas Insieme.


5.3) Caritas Insieme non spende, ma investe nella comunicazione

1. Rivista. Si potrebbe fare una rivista più povera nella forma - come era una volta del resto e costava grossomodo come quella attuale - ottenendo come unico risultato di essere più brutta, meno sfogliata, meno letta, quindi meno sostenuta anche finanziariamente.
2. Radio Fiume Ticino offre a Caritas Ticino gratuitamente uno spazio di un quarto d'ora settimanale. Tenuto conto che si utilizza, secondo il sano principio delle sinergie, interviste, testimonianze e incontri già realizzate per Caritas Insieme TV, l'investimento è ben poca cosa, se si tiene conto del vasto pubblico radiofonico che si può raggiungere.
3. La TV, chissà quanto costa! Evidentemente anche Caritas Ticino la TV gratis non riesce a realizzarla, ma con attenzione in questi sei anni è riuscita a costruirsi un'infrastruttura tecnica di base comperando macchinari usati, con costi ridottissimi. Ma il vero segreto sta nella forza del volontariato, soprattutto interno: la maggior parte degli operatori televisivi sono di fatto impiegati nei diversi settori di attività di Caritas Ticino e solo temporaneamente fanno televisione ritrovando tutto il loro lavoro in ufficio che li aspetta. È soprattutto questo volontariato interno che permette di realizzare Caritas Insieme senza avere un costo stipendi altrimenti insostenibile.


5.4) Finanziamenti indiretti

E poi ci sono forme di finanziamento indiretto importantissime. Non abbiamo ancora sponsorizzazioni o finanziamenti diretti per la nostra produzione televisiva ma grazie alle nostre conoscenze e all'infrastruttura tecnica riusciamo a realizzare prodotti televisivi che indirettamente ci permettono di sostenere finanziariamente Caritas Insieme TV. Alcuni esempi. L'Ufficio Federale per l'Uguaglianza ha finanziato il progetto Sigrid Undset sulla parità professionale tra donne e uomini, un progetto di informazione soprattutto televisivo, con la cifra ragguardevole di Fr.140'000. nel 1999 e di Fr. 200'000.- nel 2001. Nell'estate del 1999 è stato realizzato un documentario sulla presenza cattolica in Siberia andato in onda sulla TSI in dicembre; pagatoci 25'000.- non è costato nulla in stipendi perché le due settimane dei due operatori sono state le loro vacanze. Un altro esempio di finanziamento sono altre piccole realizzazioni televisive per terzi come uno spot pubblicitario per un'organizzazione amica al prezzo specialissimo di Fr. 5'000.-
E' evidente che tutte queste entrate non ci sarebbero se non ci fosse Caritas Insieme TV e cadrebbero se si interrompesse la produzione televisiva. Nulla a che vedere quindi con i soldi per i poveri che continuano ad arrivare a Caritas Ticino sotto altre forme, come è sempre stato. Non vengono usati quindi i soldi dati per i poveri, ma solo finanziamenti ad hoc, oltre al tempo libero e le vacanze di chi desidera e crede che fare informazione oggi è fondamentale.


5.5) La carità è fatta di verità e di idee

A conclusione di questo tema spinoso ma fondamentale, riportiamo la parola di Mons. Giuseppe Torti, l'attuale vescovo di Lugano: "E' ora di parlare un po' fuori dai denti e dire che la carità non è fatta solo di pane e companatico ma è fatta anche di verità e di idee. E il nostro mondo è povero di verità e talvolta anche di idee. Penso che se ci fosse San Paolo chissà quali investimenti farebbe per questa carità concretissima. È ora di accorgersi degli affamati e assetati di parola vera e di luce che illumina. E tutti ne hanno bisogno fin sopra i capelli. Penso che questo non sia solo provvidenziale ma sia un gesto che la Chiesa fa e su cui noi dovremmo riflettere. Non facciamo come quelli del tempo di Gesù che si lamentavano per lo spreco di un profumo, qui siamo di fronte a qualcosa che è più di un profumo, perché la verità non ha calcoli né conti di cassa. Vale in se stessa perché è verità."